Protagonista a teatro

Si intitola “Di’ a mia figlia che vado in vacanza”  l’audace e commovente spettacolo già vincitore del premio Molière in Francia, che ha visto debuttare Grazia Di Michele a Teatro. Diretto da Maddalena Fallucchi e interpretato da Alessandra Fallucchi e da una teatralmente inedita Grazia di Michele è andato in scena per un intero mese, tutte le sere al teatro Due di Roma. Grazia Di Michele ha scritto le musiche dello spettacolo e ha interpretatoo un difficile e intensissimo ruolo di coprotagonista.

“Di’ a mia figlia che vado in vacanza”, è una storia ambientata in prigione, un tempo scandito dal rumore dello scatto delle serrature che si aprono e si chiudono, delle chiavi che sbattono appese alle cintole delle sorveglianti, delle risse, delle ciotole sbattute contro il pavimento. E in una di queste celle, soffocante, già fin troppo stretta, vive una detenuta della banlieue che si ritrova all’improvviso a condividere l’esiguo spazio con un’altra, così diversa da lei, così per bene, schizzinosa, dell’altro mondo. Entrambe sono portatrici di una storia, di un segreto che verrà svelato nel tempo, man mano che le due donne impareranno a conoscersi, a convivere, e lentamente a volersi bene. Un rapporto intimo come le pareti che le stringono intorno, un linguaggio comune tutto da costruire, una solidarietà che sa trasformare in comica anche la situazione più tragica, un’amicizia che è lo specchio della forza femminile e che le canzoni di Grazia di Michele sanno esprimere così bene. Ed è proprio questa la particolarità di questa cantautrice unica nel suo genere: essere riuscita a raccontare non solo la fragilità ma anche il potere delle donne, cogliendo i diversissimi ambiti sociali in cui esso si esprime. Questa è la volta di un carcere, luogo a cui nessuno vuole pensare, ma che dietro le sue mura vive, costruisce relazioni, drammi, colpi di scena inaspettati che in questo spettacolo sono un vero e proprio “coup de Théatre”, magistralmente scritto da Denise Chalem, scrittrice francese di tradizioni ebraiche.

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